È giunto il via libera definitivo del Consiglio Europeo sulla direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), destinata a rappresentare una pietra miliare per la sostenibilità delle imprese operanti nel perimetro comunitario.
Si tratta infatti di un cambio di passo importante che riguarderà, con gradualità, un numero crescente di imprese, a partire da quelle che impiegano più di 250 dipendenti.
Nel prossimo futuro, infatti, tali aziende dovranno attrezzarsi a produrre report molto dettagliati riguardanti le loro prestazioni ambientali, sociali e di governance.
Di fatto l’UE richiederà alle imprese operanti sul suo territorio di fornire rendiconti sviluppati secondo uno specifico set di standard – gli ESRS elaborati dall’EFRAG – ad oggi probabilmente i più evoluti e completi a livello globale.
Ma come dovranno essere realizzati i nuovi report? E con quali caratteristiche?
Digitali e di accesso immediato, soggetti alla revisione di enti indipendenti, equiparati ai bilanci finanziari, si abbandona infatti la definizione per “differenza” dei bilanci di sostenibilità, passando da “rendiconti non finanziari” a “rendiconti di sostenibilità”. Si avrà a che fare con documenti dotati di una loro dignità, in grado di rappresentare in modo completo e rigoroso il profilo ESG di un’organizzazione.
I nuovi report, dovranno garantire il più elevato livello di trasparenza verso investitori e società civile, basandosi su standard di rendicontazione robusti, limitando così la comunicazione faziosa delle performance di sostenibilità.
In sostanza, la CSRD costituisce una delle pietre angolari del Green Deal europeo, una delle principali iniziative in grado di abilitare investimenti responsabili, orientati sulla base dei principi ESG.
A chi si applicherà la nuova direttiva?
Ecco di seguito una roadmap, il regolamento si applicherà in quattro fasi:
- 2025: comunicazione sull’esercizio finanziario 2024 per le imprese già soggette alla direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario
- 2026: comunicazione sull’esercizio finanziario 2025 per le grandi imprese attualmente non soggette alla direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario
- 2027: comunicazione sull’esercizio finanziario 2026 per le PMI quotate (a eccezione delle microimprese), gli enti creditizi piccoli e non complessi e le società assicurative appartenenti alla categoria cosiddetta “captive insurance undertaking”
- 2029: comunicazione sull’esercizio finanziario 2028 per le imprese di Paesi terzi che realizzano ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiori a 150 milioni di EURO nell’UE, se hanno almeno un’impresa figlia o una succursale nell’UE che supera determinate soglie
L’atto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea ed entrerà in vigore 20 giorni dopo l’approvazione da parte del Consiglio Europeo. Le nuove norme dovranno essere attuate dagli Stati membri 18 mesi dopo tale data.