I VSME: i nuovi standard di rendicontazione per le piccole e medie imprese

12 Maggio 2025

Lo scorso dicembre, l’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group) ha pubblicato la versione definitiva dei Voluntary Sustainability Reporting Standards for Non-listed SMEs (VSME), i nuovi standard di rendicontazione volontari progettati per le micro, piccole e medie imprese non quotate, non soggette alla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).

I VSME, infatti, forniscono un framework di rendicontazione semplificato ed accessibile per le organizzazioni più piccole che da un lato, pur non essendo obbligate, vorrebbero comunicare le proprie performance di sostenibilità in modo trasparente attraverso bilanci di sostenibilità conformi alle linee guida europee, e dall’altro, però, non hanno la possibilità di soddisfare in modo esaustivo le richieste dei più complessi European Sustainability Reporting Standards (ESRS) previsti nell’ambito della CSRD.

In particolare, i VSME mirano a:

  • Ridurre gli oneri amministrativi per le PMI attraverso un modello semplificato che agevoli una gestione efficace delle tematiche di sostenibilità;
  • Garantire l’allineamento con gli standard europei (ESRS), adottando però un approccio proporzionato alle dimensioni e alle risorse delle piccole imprese;
  • Favorire l’evoluzione verso un’economia più sostenibile e inclusiva, supportando le PMI nell’affrontare sfide ambientali e sociali;
  • Offrire informazioni utili a soggetti esterni come investitori e istituti di credito, facilitando l’accesso ai finanziamenti e rispondendo alle richieste di trasparenza in ambito ESG.

VSME vs ESRS

I VSME, nascono, dunque, come versione alternativa e maggiormente accessibile rispetto agli ESRS, e per questo differiscono da questi ultimi per alcune caratteristiche.

Nello specifico, le principali differenze tra i due standard riguardano:

  1. L’ambito di applicazione e l’obbligatorietà, in quanto gli ESRS sono obbligatori per le grandi imprese, e per le medie imprese quotate soggette alla CSRD, mentre i VSME sono standard volontari rivolti alle micro, piccole e medie imprese non quotate;
  2. Gli aspetti di sostenibilità coperti, poiché rispetto agli ESRS, che coprono un’ampia gamma di argomenti, i VSME si concentrano solo sugli aspetti chiave del mondo ESG (Environment, Social, and Governance);
  3. La flessibilità, caratteristica dei VSME, i quali permettono alle organizzazioni di adattare l’ambito del reporting alle proprie dimensioni, e non degli ESRS, meno adatti per complessità struttura a realtà con poca esperienza nella rendicontazione di sostenibilità;
  4. L’analisi di doppia materialità, fulcro centrale degli ESRS e non richiesta invece nell’ambito dei VSME, che prevedono il principio del “se applicabile”, consentendo alle organizzazioni di concentrarsi solo sulle informazioni rilevanti per la propria attività.

La struttura dei VSME

I VSME, come detto, possono vantare una maggiore flessibilità rispetto agli ESRS, in virtù della loro struttura modulare che si compone di due moduli principali:

  1. Il “Basic Module”, obbligatorio e che raccoglie le informazioni fondamentali per una rendicontazione di sostenibilità chiara e accessibile;
  2. Il “Comprehensive Module”, facoltativo e che consente alle imprese di approfondire ulteriori aspetti su base volontaria, qualora desiderino comunicare un impegno più avanzato.

In particolare, il Modulo Base, include 11 informative suddivise tra:

  • Informazioni generali, in cui vengono richieste le informazioni di base riguardanti l’azienda e le sue strategie future per un’economia più sostenibile;
  • Ambiente, in cui sono trattati il tema dell’energia, delle emissioni di gas serra, dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, della biodiversità, dell’utilizzo dell’acqua, dell’uso delle risorse, dell’economia circolare e della gestione dei rifiuti;
  • Sociale, in cui sono affrontano gli aspetti relativi ai lavoratori dell’organizzazione, come la loro composizione, salute e sicurezza, retribuzione, contrattazione collettiva, e formazione;
  • Governance, in cui le principali informazioni richieste, riguardano le condanne e le multe dell’organizzazione per corruzione e concussione.

Il Modulo Comprensivo, invece, consente alle organizzazioni che ne avessero bisogno, di fornire un quadro più dettagliato della loro strategia e delle loro performance di sostenibilità. Questo secondo modulo, infatti, include 9 informative aggiuntive che potrebbero essere richieste all’organizzazione dalle sue controparti commerciali, e che comprendono informazioni più dettagliate riguardo ad esempio il modello di business, gli obiettivi di riduzione delle emissioni GHG, la valutazione di eventuali rischi climatici, e così via.

Un’impostazione simile, così snella e flessibile, consente alle organizzazioni di adattare il proprio livello di reporting in base alla maturità interna, alle risorse disponibili e alle richieste del mercato, mantenendo al contempo coerenza con i principi generali degli standard europei.

I vantaggi dei VSME

L’adozione dei VSME per la rendicontazione ESG non rappresenta solo un adempimento tecnico, ma un’opportunità strategica per le PMI, poiché può portare loro benefici concreti che spaziano dall’accesso facilitato al credito alla costruzione di una reputazione solida, fino alla preparazione alle future normative europee.

Nello specifico, i principali vantaggi che i VSME possono offrire alle imprese che scelgono di adottarli, sono:

  • L’accesso facilitato ai finanziamenti, in quanto banche ed investitori tendono a favorire le organizzazioni maggiormente sostenibili;
  • Il rafforzamento della reputazione aziendale e l’aumento della fiducia di clienti, partner e stakeholder;
  • La capacità di rispondere in modo efficace alla crescente domanda di trasparenza da parte del mercato, grazie ad una comunicazione chiara delle proprie performance ESG;
  • La possibilità di gestire in modo più efficiente la sostenibilità, attraverso l’identificazione e la mitigazione tempestiva dei rischi ESG;
  • L’allineamento progressivo con le normative europee in materia di sostenibilità, tramite una preparazione graduale agli obblighi futuri;
  • Il rafforzamento del vantaggio competitivo e del posizionamento sul mercato, integrando la sostenibilità nella strategia aziendale e favorendo innovazione, qualità dell’offerta e accesso a settori sensibili ai criteri ESG.

L’importanza futura dei VSME

Oltre ai numerosi vantaggi operativi e strategici per le imprese, gli standard VSME stanno assumendo un ruolo sempre più centrale anche sul piano normativo.

Infatti, con l’avanzare dell’iter legislativo del Pacchetto Omnibus, proposto dalla Commissione Europea per semplificare e rendere più proporzionati gli obblighi di rendicontazione, molte PMI verranno probabilmente escluse dall’applicazione diretta della CSRD, in particolare quelle con meno di 1.000 dipendenti e dimensioni economiche inferiori ai limiti stabiliti. Tuttavia, in un contesto in cui clienti, fornitori, investitori e stakeholder restano soggetti ad obblighi stringenti, la domanda di trasparenza lungo l’intera catena del valore circa le tematiche ESG continuerà a crescere.

Per questo, l’eventuale effettiva adozione del Pacchetto Omnibus, potrebbe portare ad un’enorme diffusione dei VSME, i quali si affermerebbero ancor di più come strumento chiave per le piccole e medie imprese, garantendo coerenza, affidabilità e comparabilità nel loro processo di rendicontazione ESG.

In questo scenario, dunque, i VSME non solo rappresentano un’opportunità per migliorare le performance aziendali, ma diventano anche una leva fondamentale per restare competitivi e credibili in un mercato che evolve rapidamente verso criteri sempre più sostenibili.

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