Consulenza analisi doppia materialità: l’approccio di NUVA
La nostra esperienza nel settore della sostenibilità, ci permette di guidare con efficacia le organizzazioni interessate a sviluppare una accurata analisi di materialità, in linea con il principio di doppia materialità richiamato all’interno della CSRD.
Il nostro approccio al tema si integra con il servizio di consulenza sullo stakeholder engagement, che unisce prassi consolidate a strumenti innovativi, come ad esempio la nostra piattaforma web-based. Una piattaforma on-line intuitiva, che offre l’opportunità alle organizzazioni di sviluppare dei percorsi di ingaggio attivi, articolati secondo tre fasi:
- Information (attività di formazione e sensibilizzazione)
- Evaluation (somministrazione e analisi di survey)
- Action (sviluppo di action plan condivisi)
Anche il nostro approccio all’analisi di materialità si distingue con alcuni elementi di innovazione.
Oltre a supportare le organizzazioni in un processo analitico basato sul principio della double materiality, offriamo le nostre competenze per strutturare delle analisi semantiche di contenuti web, al fine di rilevare le tematiche di sostenibilità maggiormente emergenti per una organizzazione. Tramite una tecnica consolidata sviluppiamo dei report che rappresentano la rilevanza di argomenti specifici per l’organizzazione, per i suoi stakeholders, e per utenti generici, come quelli della rete.
È importante sottolineare che gli strumenti di analisi semantica utilizzati per costruire una matrice materialità, ci permettono di elaborare dei benchmark settoriali o geografici, comparando il posizionamento di una organizzazione in materia di sostenibilità rispetto ai suoi competitors o al territorio di riferimento.
Contattaci per conoscere più nel dettaglio le opportunità offerte dal nostro approccio all’analisi di materialità.
Cos’è l’analisi di materialità nel Bilancio di Sostenibilità
L’analisi di materialità è un esercizio analitico, che permette alle organizzazioni di identificare gli aspetti ambientali, sociali ed economici che potrebbero avere impatti, sia sulle loro attività, che sugli stakeholder di riferimento.
Il principio di materialità viene spesso assimilato al concetto di rilevanza. L’analisi di materialità – intesa in termini convenzionali – permette infatti di istituire un collegamento tra gli interessi di una organizzazione e quelli dei suoi stakeholders, mettendo a fuoco i temi considerati rilevanti per entrambe le parti.
Nell’ambito dei processi di rendicontazione non finanziaria – ovvero quelli funzionali alla redazione di un bilancio di sostenibilità – l’analisi di materialità favorisce l’identificazione degli argomenti prioritari, che andranno necessariamente trattati nell’ambito di un report, sia esso volontario, o elaborato in base al D.Lgs 254/16, che recepisce i contenuti della Direttiva CE 95/2014.
La matrice di materialità nella prospettiva inside-out
La materialità degli aspetti ambientali, sociali ed economici è stata per lungo tempo rappresentata attraverso la matrice di materialità, sviluppata sulla base di un approccio inside-out. La matrice di materialità rappresenta – in tal caso – un insieme condiviso di aspetti materiali, posizionati in relazione alla significatività che assumono, per l’azienda che li rendiconta, e i suoi stakeholder. Alla base della matrice di materialità, sviluppata secondo il principio inside-out, vi è la rilevanza dell’impatto generato dall’azienda sul contesto esterno.
L’analisi di materialità, e la matrice che ne scaturisce, sono riconosciuti come elementi fondanti per i percorsi di sustainability reporting elaborati in riferimento a linee guida e standard internazionali, come GRI e SASB, pur variando nel tempo l’approccio metodologico a tali pratiche.
Cosa si intende per doppia materialità
Oggi, uno dei principi chiave per le aziende che adottano una strategia di sostenibilità, e che rendicontano le proprie prestazioni ESG agli stakeholder di riferimento, è quello della “doppia materialità”. Il concetto di doppia materialità è stato introdotto dalla Commissione Europea nel 2019 all’interno delle “Linee Guida sul reporting non finanziario”, ed è oggi uno dei pilastri fondamentali della Direttiva 2022/2464/UE “Corporate Social Reporting” (CSRD), dove trova ampio spazio di trattazione.
Per doppia materialità si intende l’analisi e la valutazione di come le questioni ambientali, sociali e di governance ESG influenzano le performance finanziarie di un’azienda (materialità finanziaria) e, al contempo, di come le attività aziendali impattino su questioni sociali e ambientali (materialità di impatto).
Nello specifico il principio della doppia materialità considera due direzioni di influenza:
Materialità finanziaria: Dall’esterno verso l’interno, come possono i fattori ESG influenzare la stabilità finanziaria e operativa dell’organizzazione?
Materialità di impatto: Dall’interno verso l’esterno, come possono le scelte e attività dell’organizzazione influenzare l’ambiente a la società?
Integrando un approccio di doppia materialità, le organizzazioni non adempiono solo a degli obblighi in termini di rendicontazione non finanziaria o rendicontazione di sostenibilità, ma godono anche di una serie di ulteriori vantaggi:
- Gestione del rischio: la doppia materialità permette di identificare e gestire in maniera integrata i rischi finanziari, sociali e ambientali. Ad esempio, un’azienda la cui produzione si fonda sulla disponibilità di una determinata risorsa naturale, sarà portata a considerare questo come un fattore di rischio, adottando le necessarie strategie di mitigazione.
- Creazione di valore: Integrare la doppia materialità nelle strategie aziendali può portare alla creazione di valore condiviso per tutti gli stakeholder. Ad esempio, investire in pratiche di responsible sourcing non solo può ridurre i rischi reputazionali, ma anche migliorare i rapporti con i fornitori e generare relazioni di valore a lungo termine, per tutte le parti coinvolte.
- Attrazione di finanziamenti e accesso al credito: Sempre più investitori considerano i fattori ambientali, sociali e di governance come criterio determinante nella valutazione delle opportunità di investimento. Anche le banche, agevolano la concessione del credito alle organizzazioni che si distinguono per una corretta gestione dei rischi ESG cui sono esposte.
Una organizzazione può seguire diverse linee guida per condurre un’analisi di materialità.
Ad oggi, le linee guida più utilizzate sono i GRI Standards, principale riferimento internazionale per i processi di sustainability reporting (qui disponibili i GRI Standards in italiano). La definizione di materialità offerta da I GRI Standards è molto chiara. Nel reporting di sostenibilità, la materialità è il principio che determina quali temi rilevanti sono sufficientemente importanti da essere oggetto di rendicontazione. Secondo i GRI Standards, un report di sostenibilità dovrebbe rendicontare tutti gli aspetti ritenuti materiali in termini finanziari o di impatto.
A partire dal 2021, l’EFRAG ha avviato i lavori per la redazione degli “European Sustainability Reporting Standards” (ESRS), definendo – ancora in formato draft – le linee guida da seguire per implementare l’analisi di doppia materialità. Gli ESRS stabiliscono i criteri per la valutazione della materialità, ma non specificano soglie di riferimento per determinare quando una questione o un’informazione sia materiale o meno. Pertanto, la valutazione presenta aspetti di discrezionalità, tanto più consistenti quanto gli elementi alla base del materiality assessment saranno incerti.
L’analisi di materialità non può essere svincolata dal processo di stakeholder engagement. Il coinvolgimento dei portatori di interesse – tramite interviste, survey, focus group – è un input essenziale per identificare la rilevanza delle tematiche di sostenibilità. Solo così è possibile realizzare il concetto di “double materiality”.
Un esempio di analisi di doppia materialità viene fornito dalla Commissione Europea. La rappresentazione grafica della double materiality, ci aiuta a comprendere come debba essere inserita nel bilancio di sostenibilità di ogni organizzazione che rendiconta le proprie performance ESG.