Quali sono i rischi climatici per le imprese?
Il sesto e ultimo report dell Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha confermato la gravità del fenomeno del cambiamento climatico e ha sottolineato come parallelamente agli sforzi per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030, in primis contenere l’aumento delle temperature del pianeta entro 1,5 gradi, occorre oggi attuare politiche di adattamento e mitigazione delle conseguenze derivanti dal riscaldamento globale.
I principali effetti del cambiamento climatico sono comunemente associati a l’intensificarsi di fenomeni atmosferici estremi come uragani, siccità, incendi e innalzamento del livello del mare, dovuto allo scioglimento dei ghiacciai e della calotta artica.
Il cambiamento climatico sta ridefinendo gli scenari ambientali, geopolitici e produttivi in cui le aziende si trovano ad operare. È di primaria importanza per le imprese orientarsi e comprendere quali siano gli impatti climatici che più interessano le proprie attività. Diviene prioritario valutare economicamente i rischi connessi al cambiamento climatico, definire strategie di adattamento per mitigarne gli impatti e cogliere eventuali opportunità di sviluppo e innovazione insite in questo scenario.
I rischi climatici per le aziende possono essere divisi in due categorie principali:
- Rischi climatici interni alla catena del valore. Questi sono di tre tipi: rischi fisici che interessano le infrastrutture produttive (ad esempio uno stabilimento costiero minacciato dall’innalzamento del livello del mare), rischi operativi che riguardano la catena di fornitura – supply-chain – e incidono sull’approvvigionamento delle risorse e sulla volatilità dei prezzi (ad esempio un aumento dei costi di una produzione agricola a fronte di un periodo di siccità) o rischi connessi allo sviluppo di nuovi prodotti e nuovi mercati, dovuti al cambiamento del comportamento dei consumatori;
- Rischi climatici esterni alla catena del valore, detti anche rischi di transizione. Tali rischi sono legati al cambiamento del contesto in cui l’azienda opera durante la transizione a un’economia a basse emissioni. Tra questi vi è ad esempio il rischio reputazionale, correlato alla percezione che gli stakeholder hanno di una organizzazione, in base alle sue politiche e strategie climatiche. Esiste un rischio che interessa il posizionamento sul mercato di una organizzazione, è infatti evidente come l’accesso al capitale sarà sempre più favorito per le aziende a basse emissioni o carbon neutral, a discapito di quelle più carbon intensive. Un altro rischio è legato all’aumento dei costi di compliance, connesso a politiche climatiche e ambientali – nazionali e internazionali – alle quali non tutte le organizzazioni sapranno adeguarsi con prontezza.
Per un’azienda diventa oggi fondamentale la valutazione del rischio climatico e dei suoi impatti sotto il profilo operativo, commerciale e regolatorio. Questa valutazione rappresenta un passo fondamentale per quantificare i costi aggiuntivi a cui il riscaldamento globale sta sottoponendo un’impresa, e costituisce un tassello fondamentale per una strategia climatica di successo.
Le strategie di adattamento al cambiamento climatico per le aziende
Poiché l’inazione rispetto a un rischio non può essere una strategia accettabile, l’azione successiva deve essere la valutazione di strategie di adattamento e mitigazione per abbattere costi ingenti – e spesso insostenibili – anticipare effetti negativi sulle attività economiche, e cogliere allo stesso tempo le opportunità di sviluppo e innovazione che la transizione alla low carbon economy porta con sé.
Le strategie di adattamento dipendono dalla severità dei rischi climatici individuati. I rischi fisici possono essere controllati con l’adeguamento delle infrastrutture produttive, che rischiano di subire danni a causa di incontrollabili fenomeni naturali. Il rischio che un prodotto possa perdere terreno sui mercati a causa di abitudini mutate, necessita di investimenti in product eco design, così come le mutate condizioni geopolitiche dovute alla scarsità di materie prime, o alla distruzione di segmenti della filiera a causa di eventi meteorologici estremi, richiederanno una ridefinizione della catena di approvvigionamento.
L’aumento della trasparenza rispetto alle proprie strategie e l’aggiornamento continuo delle stesse a seconda delle evoluzioni normative emergenti, possono invece essere una efficace misura di contenimento dei costi di compliance o mitigazione dei rischi reputazionali.
Una strategia equilibrata deve comprendere elementi innovativi che favoriscano l’accesso a nuovi mercati e nuovi ricavi, con i quali finanziare gli investimenti necessari per favorire il processo di adattamento al cambiamento climatico e mitigazione dei rischi climatici.
Valutazione del rischio climatico e strategie di adattamento con NUVA
NUVA supporta le imprese in percorsi di adattamento al cambiamento climatico e mitigazione dei rischi connessi, tramite una strategia personalizzata mirata a integrare elementi di innovazione strategica e operativa, per garantire il raggiungimento degli obiettivi aziendali in un contesto in rapido cambiamento, valorizzando le risorse disponibili, svelando opportunità nascoste e facilitando l’accesso agli strumenti finanziari per l’adattamento al cambiamento climatico o climate finance, tra cui quelli divulgati dalla UE con l’iniziativa Climate Adapt.
Il percorso di adattamento al cambiamento climatico e di mitigazione del climate risk di NUVA si articola in tre fasi principali:
- Valutazione del rischio climatico tramite un Climate Impact Assessment che considera la severità e la probabilità di occorrenza dei rischi, a seconda del settore industriale, della localizzazione geografica e del contesto legislativo, traducendo i potenziali effetti in termini quantitativi (es. perdite economiche);
- Definizione di strategie di mitigazione dei rischi climatici precedentemente valutati, stima dei costi d’investimento necessari e valorizzazione dei benefici attesi;
- Ricerca di una fund strategy per gli interventi identificati che potrà essere basata sull’ottimizzazione delle risorse interne o sull’accesso a finanziamenti (es. public equity climate fund).
NUVA offre inoltre l’integrazione delle strategie di adattamento e valutazione del climate risk con una più ampia gamma di servizi di consulenza sulla gestione delle emissioni e sulla transizione all’economia net zero.
I rischi climatici sono una categoria specifica ed emergente di rischio ambientale. Tali rischi, vengono identificati tramite un’analisi del contesto aziendale e della sua catena del valore, mettendo a fuoco gli impatti ambientali – diretti e indiretti – maggiormente significativi, e che interagiscono con il fenomeno del cambiamento climatico. Una valutazione dei rischi climatici, nell’analizzare il contesto in cui opera l’organizzazione, deve tenere conto delle politiche climatiche nazionali o internazionali ritenute rilevanti, e delrapido mutamento delle tecnologie, dei prodotti o servizi determinato dalle abitudini dei consumatori o dalle istanze degli stakeholders.
I principali rischi climatici, così come descritto nella Guida sui rischi climatici e ambientali della Banca Centrale Europea, possono essere sintetizzati come nel seguente schema
Rischi fisici / Climatici
Eventi meteorologici estremi
Condizioni meteorologiche croniche
Rischi fisici / Ambientali
Stress idrico
Scarsità di risorse
Perdita di biodiversità
Inquinamento
Rischi di transizione
Politiche e regolamentazione
Tecnologia
Fiducia dei mercati
Le strategie di adattamento ai rischi sono generalmente rappresentate dalla combinazione di interventi a breve, medio e lungo termine. La strategia può includere misure di natura diversa, dalle modifiche agli impianti produttivi, al miglioramento dell’efficienza idrica ed energetica, fino ad una migliore gestione della catena di fornitura, in un’ottica di resilienza e flessibilità. Solo una strategia organica e sviluppata su misura permette di affrontare con efficacia uno scenario incerto.